Il segno di una ferita è il ricordo di un trauma subito scritto sul nostro corpo. Spesso ci capita di subire traumi oppure operazioni durante il percorso della nostra vita. A volte visibili a volte non visibili esternamente. Esistono certi tipi di eventi che lasciano un segno più o meno visibile sulla nostra pelle: le cicatrici. Possono comparire in seguito a traumi gravi oppure per chirurgia: per il nostro corpo l’intervento chirurgico é comunque una invasione dell’integrità del nostro essere.
Quando le subiamo, si creano delle interruzioni nel tessuto che chiamiamo cicatrici, ovvero dei nodi che legano il tessuto connettivo che le circonda e gli impediscono di muoversi liberamente. Ma quali strutture coinvolge? Solitamente dipende dalla profondità dell’evento : partendo dal tessuto connettivo superficiale, grasso, fascia e via così fino a visceri e aree più profonde a seconda di dove si sia verificato il trauma in questione.
Il segno di una ferita attraversa varie fasi nella propria formazione
Infiammazione, proliferazione, rimodellamento. Dopo l’evento inizia a formarsi una copertura temporanea in attesa dell’evento di proliferazione: le cellule di fibre collagene iniziano a proliferare e formare il tessuto cicatriziale che dapprima risulta malleabile ma andrà progressivamente a formare una parete che separa un connettivo dall’altro e ad essere via via sempre più diversa, praticamente un altro tessuto.
Come ci può influenzare Il segno di una ferita allora? Dipende, non tutte nascono uguali. Ci sono cicatrici superficiali che quindi interessano soltanto la pelle, con conseguenze perlopiù estetiche. Esistono anche cicatrici più profonde come ad esempio quelle da C-section (parto cesareo) che lasciano più tessuti interrotti sotto di sè.
Nelle cicatrici di solito conta anche la loro localizzazione: se posizionate sul davanti influenzano la stabilità postero- anteriore del corpo e viceversa; se di lato possono creare delle torsioni o rotazioni anomale del corpo e delle fasce muscolari.
Dove può intervenire l’Osteopata?
Già a 14 giorni dopo il danno si può iniziare il trattamento manuale sul segno di una ferita. Basta una pressione sufficiente per rendere bianca la cicatrice con delle frizioni delle dita della mano. Il procedimento dura fino all’ultima fase e permette di accorciare i tempi per la formazione di una cicatrice molto più elastica e deformabile di una non trattata. In seguito al consolidamento trattare la cicatrice permette di impedire che disturbi lo scorrimento dei tessuti per permettere al corpo di esprimersi al massimo.
Alcuni problemi articolari e dolori muscolari legati alla postura sono influenzati e peggiorati dalla presenza di cicatrici e aderenze profonde nei tessuti adiacenti. All’Officina del Corpo il nostro team di Osteopatia è specializzato nella valutazione e nel riconoscimento dei tessuti cicatriziali e nel loro corretto trattamento manuale.
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Emil Roussimov-Osteopata